Secco Sistemi, protagonista all’Expo 2015

Expo Gate

L’azienda veneta Secco Sistemi e i suoi partner portano a Expo 2015 un segno distintivo, partecipando in molte aree dell'esposizione internazionale: da Expo Gate a Cascina Triulza, ai Padiglioni del Bahrain, del Brasile e dei Servizi Ovest fino a Cascina Merlata.

Expo Gate
Expo Gate

Secco Sistemi, specializzata in facciate e infissi in metalli nobili, ha portato a Expo 2015, un significativo contributo a cominciare dalla porta simbolica della manifestazione Universale "Expo Gate", realizzata nella primavera 2014, nel cuore di Milano, di fronte al Castello Sforzesco, dove l'azienda ha aperto, letteralmente, le porte a centinaia di migliaia di visitatori, grazie all'installazione di EBE, porte in acciaio inox dal peso di 250 kg per anta.

Cascina Triulza
Cascina Triulza

All'interno dell'Expo 2015, invece, l'azienda ha partecipato montando gli infissi di Cascina Triulza, antico edificio rurale ristrutturato per ospitare il Padiglione della Società Civile e rappresentare il centro per lo sviluppo sostenibile e per la ricerca tecnologica sull'alimentazione. Questa struttura, insieme al Palazzo Italia, verrà lasciata in dono alla Città di Milano alla fine della manifestazione. Tipica architettura agricola lombarda, è stata restaurata a cura dell'Ente stesso Expo 2015 S.p.a., tramite l'intervento di ARCSP Studio ed è uno degli spazi espositivi principali dell'esposizione. Cascina Triulza ha adottato finestre, porte finestre e porte zincate e verniciate color grigio antracite, prodotte dal serramentista Fraccarollo Primo & C., con i sistemi OS2 e EBE 85 di Secco Sistemi, studiati appositamente per il restauro sostenibile.

Padiglione Bahrain
Padiglione Bahrain

Per il Padiglione del Bahrain, Secco Sistemi ha installato nella parte delle aperture, porte e grandi finestre fisse, realizzate dalla F.lli Ronchetti con il sistema Bronzofinestra in lega OT 67 ottone lucido, apprezzato in modo particolare nei paesi medio-orientali. Questa struttura, a fine Expo, diventerà parte di un giardino botanico nel Bahrain. Progettato dall'architetto olandese Anne Holtrope e dal paesaggista Anouk Vogel, il Padiglione è stato costruito con 360 pannelli prefabbricati in calcestruzzo bianco, curvi e piani, che rimandano alle forme achitettoniche tradizionali e raffinate del Bahrain e riportano alla mente un paesaggio continuo di frutteti.

Padiglione Brasile
Padiglione Brasile

Nel Padiglione del Brasile, uno dei più visitati di tutta l'Expo, la cosa che colpisce immediatamente è la grande galleria open air lunga 115 m e composta da grandi portali realizzati con travi, colonne e grigliati in acciaio corten a sostegno di grandi reti elastiche sospese a mezz'aria. Il Padiglione del paese sudamericano, progettato da MOSAE Studio (architecture and structure design, equipments and engineering) con Arthur Casas Studio (architecture, interior design) e l'Atelier Marko Brajovic (scenography, exhibition, multimedia design), ha utilizzato porte e finestroni in acciaio corten realizzati con il sistema EBE 65 di Secco Sistemi e realizzate dal serramentista Ferrari Gianantonio. Anche per l'ingresso Ovest e le strutture di servizio, progettate a cura dell'Onsitestudio è stato scelto l'acciaio corten per le grandi porte e le pannellature cieche realizzate dal serramentista AB System.

Cascina Merlata
Cascina Merlata

In quest'area fa parte anche Cascina Merlata, collocata appena fuori dall'ingresso Sud dell'Expo dove il corten, molto apprezzato dai progettisti per l'aspetto, visivo, tattile e la sua matericità trova degna collocazione architetturale. Un'area complessa, sul piano urbanistico, destinata a diventare, dopo Expo, una zona residenziale e di servizi che oggi ospita il Villaggio Expo 2015, dove sono ubicate tutte le strutture ricettive per il personale, i volontari e i rappresentanti dei Paesi e delle aziende espositrici. Secondo le indicazioni della Soprintendenza Regionale per i Beni Architettonici e culturali della Lombardia, i due corpi laterali della struttura sono stati completamente ricostruiti perché molto danneggiati, come spiega lo Studio Caputo Partnership che ha curato il progetto: "sono a ricordo dei preesistenti, più chiusi nella facciata esterna alla corte, più aperti su quella affacciata sulla stessa, mentre “i tagli delle parti trasparenti sono definiti al di fuori di una regola geometrica rigida al fine di sottolineare la contemporaneità figurativa di tali architetture". La parte centrale invece, è stata restaurata conservando il preesistente. In questo contesto si sono integrate perfettamente le pannellature in acciaio corten di tetto, pareti e profili degli infissi e delle aperture trasparenti, realizzati con il sistema EBE 65 di Secco dalla carpenteria metallica Bertero Mario s.n.c. I due nuovi volumi dialogano perfettamente con la parte antica restaurata come desiderato esplicitamente dalla Soprintendenza nelle sue osservazioni al progetto di recupero della Cascina.

L'ing. Alberto Agostini, amministratore delegato di Secco Sistemi commenta: "Si tratta di una apprezzata nota di modernità pienamente rispettosa dell'architettura tradizionale lombarda. Negli interventi di restauro architettonico, di recupero conservativo e di nuova costruzione di Expo 2015 Secco Sistemi è orgogliosa di essere stata protagonista, assieme ai suoi Partner, progettisti e officine, di questo e degli altri importanti progetti portati a termine per l’Esposizione Universale".

www.seccosistemi.it

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