Access automation: i numeri di un percorso in divenire

Access automation

Attiva e determinata, è impegnata nella realizzazione per cancelli, per porte garage, per porte industriali o pedonali e altre categorie parti del settore. Massimo Miola, direttore commerciale Faac, delinea la direzione verso la quale sta andando l'azienda

Oltre 50 anni di attività, 75 brevetti, 80 distributori e oltre 2500 collaboratori: i numeri che definiscono Faac disegnano il profilo di un’azienda attiva, determinata, impegnata nella realizzazione di automazioni per cancelli, per porte garage, per porte industriali o pedonali e altre categorie parti del settore. Massimo Mola, direttore commerciale, entra ancora più in profondità, comunicando alcuni dati economici, la direzione in cui stanno andando i reparti di Ricerca&sviluppo, il ruolo – sempre più vicino – di IoT, domotica e automazione e specificando quali sono gli interlocutori e i mercati più interessanti per Faac.

Per cominciare, può tracciare il profilo di Faac comunicando anche i dati relativi al fatturato dell’ultimo anno?

Access automationFaac è attiva nel settore delle automazioni e nel controllo degli accessi pedonali e veicolari a uso residenziale e commerciale. L’attività del gruppo si articola in tre business unit: Access automation, Parking technology e Access control. Fondata nel 1965, Faac è oggi un gruppo industriale internazionale con una presenza diretta in 24 Paesi in tutto il mondo, 16 diversi siti produttivi e oltre 2.500 dipendenti. La sede centrale del gruppo si trova, fin dalla sua fondazione, a Zola Predosa (Bologna), Italia. Il fatturato 2018 ammonta a 430 milioni di euro, in continua e costante crescita negli ultimi anni. Circa il 4% del fatturato viene investito in ricerca e sviluppo (nel 2018 quasi 14 milioni di euro).

Quali le ultime novità sull’automazione?

La novità più recente è On air, il primo ingresso automatico con sistema digital signage integrato. Nasce dall’esperienza di Faac nel settore degli accessi automatici e dal know-how tecnologico di Samsung. Il digital signage è una forma di comunicazione che fa uso di immagini e video digitali, tramite vari supporti tecnologici, in aree aperte al pubblico per offrire informazioni, intrattenimento e performance commerciali.

Le cifre che definiscono Faac non rappresentano certo un punto di arrivo
On air è dotato di un display integrato che interagisce con la potenziale clientela e, di fatto, reinventa questo innovativo modo di comunicare. Infatti, non è solo una porta di alta qualità ma uno strumento di comunicazione vero e proprio che permette a Retail e GDO di affrontare le nuove sfide del digitale per rivolgersi diversamente ai consumatori e confrontarsi con il commercio che cambia. La tecnologia integrata in On air consente l’identificazione di genere e di età delle persone che entrano in negozio.

I dati raccolti dalle telecamere installate sulla porta, nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, sono poi reindirizzati a un software che sceglie i contenuti più adatti da proiettare sui monitor ad alta definizione incorporati nell’ingresso.

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Quali sono le prossime frontiere e su quali progetti state lavorando?

Quello degli ingressi automatici è un mercato maturo in cui la gran parte dei player non spinge sull’innovazione, perché si limita a considerare le porte automatiche una semplice commodity.

Ciò che distingue Faac è, invece, la capacità di innovare il prodotto sviluppando dei driver capaci di far crescere il mercato di riferimento. Per questo, negli ultimi anni, il nostro reparto Ricerca e sviluppo ha lavorato proprio per sviluppare automazioni e serramenti che aumentassero il comfort e la sicurezza dei contenitori e dei loro utilizzatori.

Basti pensare alle porte che integrano la lama d’aria e che garantiscono risparmio energetico e benessere bioclimatico o le porte con riarmo automatico che consentono di ridurre i costi di manutenzione e di fermo.

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Quali sono le differenze fra automazione, domotica e IoT nel vostro settore?

Il progetto più ambizioso di Faac è la convergenza tra tutta la gamma di prodotti che riguardano le automazioni per ingressi e le risorse della connettività. L’obiettivo che vogliamo raggiungere è rendere connessi tutti i nostri ingressi automatici per poter consentire operazioni di teleassistenza e telecontrollo. Questo avrà sicuramente un rilevantissimo impatto sui grandi contenitori (si pensi, per esempio, alla possibilità di poter monitorare da remoto tutti gli ingressi di un grande centro commerciale, di un ospedale o di un aeroporto). Per Faac, quindi, automazione, domotica e IoT sono solo tre processi dello stesso percorso di sviluppo, cioè la convergenza tra tutta l’elettronica e la tecnologia di controllo degli ingressi. Ed è proprio la direzione in cui stiamo andando con molti prodotti che a breve presenteremo.

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Quali sono i vostri prodotti maggiormente richiesti e perché?

Negli ultimi anni due prodotti in particolare, frutto della nostra Ricerca e sviluppo, stanno incontrando un grandissimo successo: il dispositivo di riarmo automatico GBF3500 e Airslide. Il primo viene molto usato per le aree self delle banche o nei gate degli aeroporti: in caso di sfondamento dell’antipanico la porta si riarma automaticamente e riparte dopo due cicli di test, garantendo così continuità di funzionamento dell’ingresso e riducendo o annullando tempo e costi di manutenzione. Airslide è, invece, una lama d’aria integrata nella porta che crea una barriera invisibile anche quando l’ingresso rimane aperto. Brevettata da Faac, consente di limitare gli sbalzi di temperatura tra interno ed esterno e lascia fuori dal locale smog, polveri e insetti, garantendo allo stesso tempo benessere, comfort e risparmio energetico. La forza di entrambi i prodotti consiste nel fatto che permettono una notevole riduzione dei costi.

Come abbinate sicurezza e contenimento dei consumi? E le certificazioni?

Airslide e il riarmo automatico GBF3500 rappresentano perfettamente il modo in cui siamo in grado abbinare sicurezza e contenimento dei consumi. Possiamo vantare non solo le certificazioni necessarie a vendere i nostri prodotti in tutto il mondo ma forniamo anche ai nostri clienti, gratuitamente, tool certificati per misurare i consumi e i relativi risparmi energetici ottenuti. Identifichiamo anche con il logo Green tech i dispositivi e le innovazioni tecnologiche meccaniche brevettate che permettono di ridurre il consumo di energia degli impianti di automazione.

A quali mercati vi rivolgete, chi sono i vostri interlocutori principali e in che direzione vorreste ampliare il vostro bacino d’utenza?

Ci rivolgiamo a tutte le realtà imprenditoriali, dai costruttori edili alle proprietà di centri commerciali, da piccoli e grandi operatori dal retail alla GDO, dai rivenditori agli installatori di accessi automatici. Per ora non rientrano tra la nostra clientela solo i privati cittadini, ma stiamo lavorando per poter rispondere direttamente anche alle loro esigenze. Inoltre, stiamo qualificando i nostri prodotti presso i più importanti studi di progettazione e di architettura, con l’obiettivo di far includere sempre più nei capitolati i nostri ingressi.

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