Palazzo Italia, tecnologia e visionarietà

La “pelle” di Palazzo Italia, progettata dallo studio Nemesi&Partners, è una trama complessa di vuoti e di pieni, costituita da oltre 700 pannelli tutti diversi tra loro, realizzati in cemento “i.active BIODYNAMIC” con principio attivo TX Active, che cattura alcuni inquinanti presenti nell’aria. Il brevetto è di Italcementi (foto: ©Luigi Filetici)

Palazzo Italia, cuore simbolico e landmark di Expo 2015, si è configurato come un laboratorio costruttivo esemplare per sperimentalità e innovazione in termini di design, materiali e tecnologie impiegati.

Pur con le sue contraddizioni – un masterplan complessivo che ha perso per strada gran parte dei contenuti innovativi, i ritardi, la lievitazione dei costi, l'inguaribile malattia delle tangenti – Expo 2015 è stato indubbiamente anche una grande opportunità di valorizzare le numerosissime eccellenze produttive, tecnologiche e scientifiche italiane. Palazzo Italia, cuore simbolico e landmark di questa edizione dell'Esposizione Universale, come i suoi illustri precedenti, dal londinese Crystal Palace alla parigina Tour Eiffel, ha avuto la capacità di proporre un'immagine potente e spettacolare, comprensibile nelle sue allusioni a un pubblico trasversale. Un edificio di ampio respiro, tecnologico e primitivo, architettonico e scultoreo al tempo stesso, che coniuga contemporaneità e richiami alla tradizione, senza essere monumentale e retorico. Capace di stupire piuttosto, grazie alla sorprendente natura artificiale della foresta pietrificata dei pannelli di facciata e alla grande fronda della vela trasparente di copertura, convocate ad avvolgere il genius loci dell'identità urbana italiana – la piazza, luogo comunitario archetipico – evocato nella grande hall del piano terreno. Vincitore del concorso internazionale indetto da Expo 2015 S.p.A. nel maggio 2013 – progetto architettonico di Nemesi con Proger e BMS Progetti per la parte ingegneristica relativa alle strutture e agli impianti e il Prof. Livio De Santoli per la sostenibilità energetica – Palazzo Italia può essere considerato uno dei laboratori costruttivi più importanti degli ultimi anni, esemplare per raccontare l'eccellenza nella filiera produttiva italiana. A partire dalla sfida temporale ai limiti dell'impossibile messa in campo per realizzare l'unico edificio permanente dell'Expo: organizzato su 6 livelli per un'area  costruita di 14.400 m2, Palazzo Italia è il risultato di appena 7 mesi di progettazione, dal progetto  preliminare all'esecutivo, con oltre 200 professionisti coinvolti e di soli 14 mesi di cantiere con 3 turni  giornalieri, in modo da garantire l'operatività nell'intero arco delle 24 ore, coinvolgendo il meglio del know-how italiano. 4 grandi imprese italiane hanno lavorato alla realizzazione con tecnologie all'avanguardia: Italiana Costruzioni S.p.A., per la realizzazione dell'edificio, degli impianti e delle finiture; Italcementi S.p.A. e Styl-Comp Group, per la realizzazione dell'involucro ramificato e Stahlbau Pichler S.r.l., per la realizzazione della vela di copertura. Una grande fabbrica contemporanea per un’opera contraddistinta da sperimentalismo e innovazione in termini di design, materiali e tecnologie impiegati. Una dimostrazione di talento creativo e realizzativo che al pressapochismo e al malaffare della politica che ha sprecato tempo e disperso idee ha saputo opporre forte spirito collaborativo fra tutti gli attori coinvolti e capacità sinergica di mirare al risultato, pur con qualche inevitabile incompiutezza, data la complessità tecnica e costruttiva dell'opera.

La “pelle” di Palazzo Italia, progettata dallo studio Nemesi&Partners, è una trama complessa di vuoti e di pieni, costituita da oltre 700 pannelli tutti diversi tra loro, realizzati in cemento “i.active BIODYNAMIC” con principio attivo TX Active, che cattura alcuni inquinanti presenti nell’aria. Il brevetto è di Italcementi (foto: ©Luigi Filetici)
La "pelle" di Palazzo Italia, progettata dallo studio Nemesi&Partners, è costituita da oltre 700 pannelli, realizzati in cemento "i.active BIODYNAMIC" con principio attivo TX Active, che cattura alcuni inquinanti presenti nell'aria. Il brevetto è di Italcementi (foto: ©Luigi Filetici)

Una pelle osmotica
Organizzato in 4 blocchi distinti che gravitano come grandi tronchi sulla piazza interna e ospitano rispettivamente la zona Espositiva (Blocco Ovest), la zona Auditorium-Eventi (Blocco Sud), la zona Uffici di Rappresentanza (Blocco Nord) e la zona Sale Conferenze-Meeting (Blocco Est), Palazzo Italia affida la sua cifra espressiva alla bianca texture geometrica dell’involucro esterno. Una trama di luci e di ombre, di vuoti e di pieni, organizzati in geometrie complesse a suggerire l’intreccio casuale di rami, costituita da oltre 700 pannelli tutti diversi tra loro, ingegnerizzati da Styl-Comp e realizzati in cemento "i.active BIODYNAMIC" con principio attivo TX Active, brevettato da Italcementi appositamente per Palazzo Italia. Si tratta di un cemento che sposa a una straordinaria bianchezza caratteristiche prestazionali assolutamente innovative:
– una elevata fluidità che ha reso possibile immaginare una pannellizzazione in cui il materiale andasse a concretizzare figure complesse;
– un comportamento osmotico rispetto all’ambiente, con funzione antinquinamento. A contatto con la luce del sole, il principio presente nel materiale consente infatti di "catturare" alcuni inquinanti presenti nell’aria trasformandoli in sali inerti e contribuendo così a liberare l'atmosfera dallo smog. Il biancore è invece dovuto all’utilizzo per l'80% di aggregati riciclati, in parte provenienti dagli sfridi di lavorazione del marmo di Carrara, che conferiscono una brillanza superiore rispetto ai cementi bianchi tradizionali. La "pelle" ramificata disegnata dallo Studio Nemesi come involucro esterno dell'edificio funge anche da schermo per le superfici trasparenti dell'involucro interno, contenendo gli apporti solari nella stagione estiva e migliorando l’isolamento termico dell’edificio durante l'inverno. Per le superfici vetrate sono stati utilizzati i sistemi di facciata Schüco FW 50+, progettati in una versione completamente  customizzata all’interno dei laboratori Schüco Italia e realizzati da Gualini S.p.A. Completano l'involucro architettonico i sistemi in alluminio per porte Schüco ADS 65 HD (Heavy Duty), che hanno consentito la realizzazione di aperture molto estese e dalla stabilità certificata anche con utilizzo molto frequente.

La grande vela di copertura, per la quale è stato utilizzato vetro stratificato, vetrocamera e vetro fotovoltaico, si inflette in corrispondenza del cuore della piazza interna creando un grande impluvio di forma conica. È stata messa a punto e prodotta da Stahlbau Pichler (foto: ©Moreno Maggi)
La grande vela di copertura, per la quale è stato utilizzato vetro stratificato, vetrocamera e vetro fotovoltaico, è stata messa a punto e prodotta da Stahlbau Pichler (foto: ©Moreno Maggi)

La vela-fronda
Sfida progettuale, tecnologica e realizzativa anche per la copertura di Palazzo Italia: una "vela" sculturalmente plasmata che interpreta l'immagine della morbida chioma di una foresta e trova il suo punto di maggior espressione architettonica in corrispondenza del cuore della piazza interna in direzione del quale si inflette, creando un grande impluvio di forma conica. Realizzata con strutture in acciaio e sofisticate vetrate vetro stratificato, vetrocamera e vetro fotovoltaico – distribuite in  campiture geometriche sia piane che curve, è stata messa a punto e prodotta da Stahlbau Pichler,  azienda bolzanina specializzata in strutture in acciaio e facciate continue, scelta da architetti di fama internazionale e dalle migliori committenze per realizzare grandi opere di architettura contemporanea.

Palazzo Italia

Palazzo Italia"Coniugare una forma non convenzionale con le numerose funzioni tecniche tipiche di una superficie trasparente, quali l’illuminazione, la difesa dall’azione degli agenti atmosferici, la gestione della ventilazione naturale, la tenuta termica, la produzione di energia e quant’altro, ha costituito la sfida principale di questo splendido progetto", osserva l'ingegner Luca Benetti, Direttore commerciale di Stahlbau Pichler. Per una superficie complessiva di di 4.000 m2 di vela di copertura, con ben 400 tonnellate di acciaio, sono stati previsti circa 2.000 fissaggi puntuali studiati ad hoc per collegare tra loro materiali come l’acciaio e il vetro, dalle caratteristiche fisiche diverse, ma complementari, oltre a 3.500 m lineari di guarnizioni. "È stata proposta una soluzione customizzata attraverso elementi puntuali che consentono di tarare la posizione di ogni singolo pannello vetrato nel complesso della struttura in acciaio, ma anche in rapporto a ogni altro pannello previsto. Tutto ciò per rispondere al meglio alle esigenze di regolazione in cantiere, ma ancor più alle esigenze derivanti dall’utilizzo di lastre trasparenti di forma quadrangolare differentemente piegate", spiega l'ingegner Diego Pulici, project manager di Stahlbau Pichler. Data la complessità della geometria sono stati effettuati approfonditi studi per la determinazione dei carichi agenti sulla copertura vetrata, coinvolgendo anche il Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano, per determinare, tramite prova in galleria del vento, gli effetti del carico eolico. La procedura di indagine è avvenuta attraverso una modellazione 3D dell'edificio e del  tessuto urbano circostante. È stato infatti creato da Stahlbau Pichler un unico modello strutturale complesso per tenere conto contemporaneamente di tutti i carichi agenti, considerando anche le  sollecitazioni e i modi propri di vibrazione dovuti a vento e sisma.

Credits
Luogo: Milano, area Rho-Pero Committente: Expo 2015 S.p.A.
Progetto architettonico: Nemesi & Partners S.r.l., arch. Michele Molè, arch. Susanna Tradati.
Team di progettazione architettonica: Coordinatore di progetto: Arch. Alessandro Miele.
Team di progetto: Alessandro Belilli, Claudio Cortese, Kai Felix Dorl, Daniele Durante, Enrico Falchetti, Alessandro Franceschini, Davide Giambelli, Alessandra Giannone, Paolo Greco, Sebastiano Maccarone, Paolo Maselli, Matteo Pavese, Fabio Rebolini, Giuseppe Zaccaria, Fabrizio Bassetta, Tiziano De Paolis, Francesca Fabiana Fochi, Chiara Maiorana, Mariarosaria Meloni.
Model makers: Officina06, Gianluca Brancaleone.
Partner di progetto: Proger S.p.A. - Bms Progetti S.r.l.: progetto delle strutture e degli impianti, Engineering e Cost management, coordinamento della sicurezza in fase di progetto Prof. Ing. Livio De Santoli: sostenibilità energetica.
Opere edili: Italiana Costruzioni S.p.A., Consorzio Veneto Cooperativo
Schermatura fissa: Italcementi S.p.A., Styl-Comp Group
Copertura: Stahlbau Pichler S.r.l.
Involucro trasparente: Schüco Italia
Pompe di calore, unità trattamento aria: Clivet

(Le informazioni sulla vela di copertura sono tratte dal testo "Fronde d'acciaio si liberano nel cielo, materiali e tecnologia proiettano l'Italia nel futuro" di Luca Benetti, Luca Mastropierro e Diego Pulici, dal libro "Padiglione Italia Expo Milano 2015" edito da Skira, a cura di Luca Molinari).

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