Porte del futuro: innovazione e attenzione all’ambiente

Oggi il mercato delle porte per interni è cambiato e da mero elemento funzionale è diventato complemento fondamentale d'arredo.

Finestra Artwork di Nusco Porte nasce dal desiderio di creare un prodotto elegante e allo stesso tempo innovativo
Finestra Artwork di Nusco Porte nasce dal desiderio di creare un prodotto elegante e allo stesso tempo innovativo

Una voce rappresentativa, in grado di descrivere il panorama del settore delle porte attraverso un punto di vista collettivo e legato all'andamento del mercato: si tratta di Andrea Bazzichetto, imprenditore e consigliere incaricato del Gruppo Porte di EdilegnoArredo, associazione italiana che raggruppa le eccellenze del settore. "Negli ultimi anni il mercato delle porte è molto cambiato seguendo, in parte, gusti e tendenze dell'interior design. Da meri elementi funzionali, quasi per nulla valutati nella progettazione d'interni, le porte sono diventate protagoniste degli ambienti. Oggi gli utenti sono molto esigenti e richiedono sempre più che i dettagli siano curati alla perfezione e che gli elementi tecnici (cerniere, stipiti, scorrimenti) non siano visibili, nascosti all'interno di murature e cartongessi. È aumentata la consapevolezza e l'informazione del consumatore finale e di conseguenza l'aspettativa di avere un prodotto dalle elevate performance: componenti un tempo ritenuti "accessori" sono oggi essenziali come, ad esempio, lo slow-motion nelle porte scorrevoli.

Articolo Porte Interne
Percorso di passaggio, interamente intonacato di bianco, scandito da aperture della stessa tonalità e da un portone di ingresso in Iroko, di Urban Front (da fotolia)

Dal punto di vista estetico la parola d'ordine è "flessibilità" da parte delle aziende di soddisfare le molteplici esigenze di clienti e architetti: quindi capacità di personalizzare il prodotto e di progettare non solo porte ma anche "sistemi" di porte per creare scenografie complesse ed esclusive. Dal punto di vista delle finiture al tradizionale tranciato di legno sono usati materiali sostitutivi come la pietra, il corten, il vetro. Si sta riscoprendo la "naturalità dei materiali", si rivalutano le decorazioni vintage, le inglesine, le modanature sui pannelli. Le attese pertanto sono di un prodotto altamente tecnologico per la parte tecnica, ma rassicurante e "confortevole" dal punto di vista stilistico ed estetico". Ma, oltre al progresso progettuale e alla crescente attenzione verso design e innovazione, il settore sta mettendo in luce anche un'altra tematica fondamentale: la sensibilità verso l'impatto ambientale. Ne dà conferma Andrea Bazzichetto: "un'azienda italiana non può esistere se non tutela l'ambiente nelle sue varie forme. Dall'inquinamento diretto della produzione al controllo della filiera a monte e a valle, tutto va nella direzione del green. L'uso di vernici all'acqua, il costante controllo della formaldeide, dei VOC, della riciclabilità degli imballi e del prodotto, sono divenuti una condicio sine qua non per poter vendere un proprio prodotto. Anche su questo tema i consumatori, sia nel mercato interno che all’estero, sono informati e chiedono specifiche garanzie. A mio parere, a prescindere da normative o richieste specifiche, la cultura dell'ecologia è condivisa da molti imprenditori e perseguita a prescindere che questo dia maggior valore al prodotto o non lo dia, ma ognuno, per quanto possibile, si sente responsabile dell’ambiente che lascia in eredità alle generazioni future".

Andrea Bazzichetto
Andrea Bazzichetto

Il parere dell'esperto sull'andamento del mercato

Andrea Bazzichetto dà il proprio parere a proposito dell'apertura del settore verso il mercato internazionale: "per molte aziende di porte il mercato di riferimento è ancora l'Italia anche se la gran parte comunque si sta orientando all'estero. Iniziare oggi una politica commerciale rivolta ad altri stati non è facile perché sono richieste molte risorse sia in denaro che in tempo e le aziende estere sono sicuramente avvantaggiate. Identificare dove andare è complesso e le certezze stanno finendo; fino a qualche anno fa bastava pensare alla Russia per fare business, oggi non è più così. Gli elementi che compongono il successo sono molti, non basta il potere di acquisto o la percentuale di crescita del PIL per identificare il Paese dove investire. Oggi si deve valutare la situazione politica, sociale e religiosa. La parola "magica" è "stabilità" e trovare uno stato dove questi tre elementi sono stabili non è facile. Altro fattore è il target cliente. Chi è organizzato a produrre grandi numeri tende a cercare mercati in forte crescita; chi produce prodotti di fascia alta, mercati più maturi, dove i consumatori hanno esigenze complesse e sono recettivi a prodotti più costosi. In conclusione, oggi non esiste un mercato di riferimento più attivo dell’altro. Sono tutti attivi, dipende dal tipo di offerta che fanno le aziende e dall’attesa di ritorno".

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