Rinnovati comfort e sicurezza in vetta alle Dolomiti

Rinnovati comfort e sicurezza

Rinasce un angolo di Madonna di Campiglio con il nuovo chalet Fiat con sette suggestive suite finemente arredate, una sala lettura e una piccola spa

Fra le suggestive vette di Madonna di Campiglio risiedeva, fin dal 1965, un vecchio albergo-ristorante posizionato a 2100 metri di altezza. Oggi, quello che rimaneva di questa datata struttura ricettiva è stato demolito per dare vita a un nuovo hotel dallo stile contemporaneo e raffinato, adatto ai più appassionati di sci e della montagna.

Vetrate nella natura
Il linguaggio contemporaneo dell’edificio dialoga con il contesto, conseguenza di progettazione e tecniche costruttive all’insegna della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente
Oltre al bar e al ristorante, il nuovo Chalet Fiat offre oggi sette suggestive suite finemente arredate, una sala lettura e una piccola spa con sauna con vista sulle Dolomiti, zona tisaneria e area relax. La forma architettonica di questo nuovo edificio è il risultato di scelte progettuali che hanno tenuto conto del contesto intorno all’hotel, scelte che hanno cercato di instaurare un rapporto emozionale tra architettura e paesaggio. Per definire la forma e la struttura del nuovo edificio, gli architetti Giovanni Berti e Monica Fondriest. dello studio Artistudio. hanno sfruttato l’eccezionale posizione panoramica per trasformare la costruzione esistente in un osservatorio privilegiato del Grostè, del Crozzon di Brenta, del gruppo dell’Adamello e della Presanella.

 

Rinnovati comfort e sicurezza

Il complesso appare in perfetto equilibrio con l’ambiente circostante e si lega alla montagna soprattutto per l’utilizzo di materiali naturali – il legno e la pietra di dolomia – e per le ampie vetrate a controllo solare Saint-Gobain Glass che, rivolte verso le Dolomiti, regalano agli ospiti una vista mozzafiato da ogni prospettiva.

Il tradizionale colore del legno è presente sia su elementi esterni in facciata, sia nei telai dei serramenti, oltre a proseguire negli interni nelle finiture degli arredi, come controsoffitti e pareti.

Il legno si sposa, soprattutto sui prospetti, con un rivestimento di forma rettangolare di pietra di dolomia dal colore grigio antracite che contrasta le cromie e richiama le tonalità delle montagne circostanti.

Quale tipologia di vetrate è stata installata e quali sono le caratteristiche del modello scelto?

Le vetrate sono state realizzate da Europan Glass di Storo (TN) e si tratta di una vetrata isolante tripla (composizione 64.2 Planitherm 4S + intercapedine da 14 millimetri con Argon + 6 millimetri Diamant prodotto extrachiaro + Planitherm Inox 55.2). Il prodotto Saint-Gobain Planitherm 4S è un vetro selettivo quattro stagioni per combinare al meglio le prestazioni richieste sia nel periodo invernale che estivo, che non trascura l’apporto di luce naturale e, con la riflessione giusta, ha reso la vetrata stessa un elemento di riproposizione del paesaggio dolomitico nel suo intorno. A questo tipo di vetro è stato abbinato un 6 millimetri extrachiaro Diamant per garantire il massimo apporto di luce con un altro Planitherm Inox basso emissivo per un’ottima performance durante tutto l’anno. La scelta del tipo di prodotto è stata ovviamente condivisa con lo studio Artistudio che ha curato la progettazione di ogni elemento.

L’edificio è caratterizzato da una numerosa varietà di dimensioni e forme, anche irregolari, delle vetrate. Potete raccontarci la complessità di questi dettagli, sia dal punto di vista progettuale che realizzativo?

Per definire la forma e la struttura del nuovo edificio, gli architetti Giovanni Berti e Monica Fondriest si sono ispirati a quello che è possibile osservare da quella posizione panoramica per restituire un luogo che diventa, oltre che ristoro, un punto privilegiato dal quale ammirare le affascinanti montagne che lo circondano. Da qui una forma irregolare, sia nei volumi sia nei diversi elementi che compongono l’edificio stesso per lo più naturali come legno e pietra di dolomia.

Dal progetto si percepisce un tentativo di combinare materiali diversi.

Nel caso degli infissi, quale materiale è stato utilizzato?

Ai vetri Saint Gobain Building Glass sono stati abbinati infissi in legno-alluminio che garantiscono il calore della finestra in legno per gli interni e la resistenza di un materiale come l’alluminio che fa da guscio protettivo verso l’esterno.

Chi ha realizzato la posa di questi infissi così originali?

Gli infissi sono stati realizzati dalla FAB Di Mazzacchi Z. & Bugna A. & C. S.n.c, Bersone (TN) che è stata molto brava a realizzare, con un risultato eccellente, quanto architettonicamente era stato progettato.

Rinnovati comfort e sicurezza

Data l’importante esposizione al sole e al freddo, le vetrate sono state dotate di sistemi di protezione di qualche tipo?

Non è stato necessario dotare queste vetrate di sistemi aggiuntivi di protezione del sole o al freddo in quanto i vetri scelti sono del modello SGG Planitherm 4S+ trattato proprio per sfruttare al massimo la luce del sole e per garantire il comfort all’interno degli spazi di vita.

Questo vetro viene assemblato in vetrata isolante doppia e tripla conferendo elevata luminosità agli interni dell’edificio, garantendo una bassa riflessione, pur conservando le più alte prestazioni termiche e di controllo dell’irraggiamento solare.

SGG Planitherm 4S+

Sfruttare la luce del sole per ottenere il massimo comfort negli spazi di vita. Adatto al residenziale, per villette e appartamenti, in particolare nelle applicazioni dalle grandi vetrate, SGG

Planitherm 4S+ è assemblato in vetrata isolante doppia e tripla (in faccia 2) conferendo elevata luminosità agli interni: con una bassa riflessione conserva le più alte prestazioni termiche e di controllo dell’irraggiamento solare.

In funzione della composizione può assicurare comfort acustico, massima sicurezza e protezione richiesta dalla vigente normativa.

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