La parola a Ryszard Florek, Presidente del Gruppo Fakro

Ryszard Florek, fondatore e presidente del Gruppo Fakro

L'ambizione e la visione di un imprenditore che ha saputo trasformare una piccolaazienda di famiglia in un Gruppo internazionale nel settore delle finestre da tetto.

Ryszard Florek, fondatore e presidente del Gruppo Fakro
Ryszard Florek, fondatore e presidente del Gruppo Fakro

L'azienda FAKRO, da piccola impresa familiare polacca, in poco più di 20 anni, si è trasformata in Gruppo di fama internazionale, nel mercato delle finestre da tetto.

Oggi parliamo con Mr. Ryszard Florek, fondatore e attuale Presidente del Gruppo FAKRO per capire e approfondire la storia e la visione ambizionsa di un uomo che, partendo da un paese con vicissitudini storico-economiche sfavorevoli, è riuscito a costruire un'azienda di successo.

Da bambino aveva sogni o aspirazioni particolari?

Quando ero piccolo, accadeva che, se arrivavano ospiti, noi bambini venivamo mandati a dormire nell’attico per lasciar posto a loro. Lì, la luce filtrava semplicemente da una tegola in vetro ed è stato così che ho pensato che una finestra potesse essere incorporata nel tetto. A quel tempo, questa idea, sembrava stravagante e irrealizzabile, perciò nessuno nella mia famiglia la prese seriamente in considerazione. Oggi, a distanza di anni, FAKRO è uno dei produttori di finestre da tetto che si sta sviluppando molto rapidamente.

Qual è stato il suo percorso formativo, scolastico e lavorativo?

Dopo il diploma nel 1972, sono andato a Cracovia e ho frequentato la facoltà di Ingegneria civile e delle costruzioni, alla Cracow University of Technology. Grazie agli studi universitari ho maturato una conoscenza ingegneristica e una visione più ampia del mondo.

Qual'era l'attività della sua famiglia di provenienza?

Mio padre era carpentiere e imprenditore. I miei genitori mi hanno insegnato che, nella vita, per avere successo, bisogna lavorare sodo. Praticamente ho iniziato a prendere lezioni di imprenditorialità già nella prima infanzia.

Vi sono aneddoti o vicende significative del suo percorso umano e professionale, prima della fondazione dell'azienda FAKRO?

Sicuramente il mio ingresso nell'Associazione Accademica per lo Sport. In questo importante periodo, prendevo parte alle competizioni e partecipavo alle organizzazioni degli eventi sportivi per gli studenti. Ciò mi ha aiutato a sviluppare competenze organizzative, cooperazione in team, assunzione di rischi, e, caratteristiche che si sono rivelate fondamentali nel gestire, il business, la perseveranza di fronte alle sconfitte nonché la capacità di trarre conclusioni e di agire sulla base di queste. Se non fosse stato per quell'attività e per lo sport in generale, oggi potrei non avere l'energia necessaria per lavorare 12 ore al giorno.

Ricorda difficoltà o vicissitudini particolari sotto il regime comunista?

E' stato un periodo difficile per la Polonia; il regime comunista ha danneggiato molte persone. Io sono stato fortunato perché ho iniziato la mia attività nel periodo della conversione economica. Il 1988 viene ricordato come un anno di particolare importanza per lo sviluppo dell'imprenditoria in Polonia: il Parlamento guidato da Mieczyslaw Rakowski varò una legge riguardo l'attività economica che consentì lo sviluppo di imprese e aziende private con capitali stranieri.

Panorama Fakro
Panorama Fakro

Cosa l'ha spinta a fondare un'azienda?

Il tempo libero trascorso nell'attico privo di luce, con una sola piccola tegola di vetro, è stato il primo impulso ma ho cominciato a interessarmi all'industria delle finestre da tetto e ai suoi sviluppi quando studiavo all'Università di Cracovia. Intravedendo grandi opportunità in Polonia, per questo settore, ho deciso nel 1976, di frequentare un tirocinio nella Germania dell'Ovest, dove ho compreso che la mia idea era sensata e lungimirante. Nel 1986 ho fondato la Building Joinery Company Florad che produceva rivestimenti a pannello, pavimentazioni, armadi a muro e portoni per edifici storici per rivenderli poi in Germania. Nel 1991, insieme a mia moglie e a Krzyszstof Kronenberger, fondammo FAKRO.

Il nome FAKRO ha un significato? Perché l'ha scelto per la sua azienda?

E' la combinazione delle prime lettere del mio cognome e di quelli dei miei partner. Tra l'altro è stato divertente scoprire, 14 anni dopo la fondazione, che la parola "FAKRO" in cinese significa "un modo gioioso di arricchirsi". L'ho saputo mentre avviavo la filiale cinese dell'azienda, dietro alla Grande Muraglia.

L'avviamento dell'azienda è stato complesso? Ricorda qualche episodio in particolare?

Come la maggior parte dei neo-imprenditori, ci trovammo ad affrontare problemi di mancanza di capitali. La fiera delle costruzioni che si è tenuta a Poznań nel 1991, occupa un posto molto speciale tra i miei ricordi. Partecipammo all'evento per presentare la prima serie di finestre da tetto e, poiché, eravamo imprenditori alle prime armi, non potevamo permetterci di acquistare spazi tra i padiglioni della fiera, perciò scegliemmo una piccola area ubicata all'esterno del complesso dove, per l'occasione, costruimmo una casa modello, sulla quale era stata installata la nostra finestra da tetto. Quella è stata la nostra prima attività di marketing che ha ottenuto un grande successo di pubblico.

headquarter FAKRO
headquarter FAKRO

Quand'è che ha iniziato a pensare in chiave imprenditoriale internazionale?

Nei primi anni abbiamo focalizzato le nostre attività sul mercato polacco. A quel tempo non disponevamo di una gamma di prodotti sufficientemente ampia per poter competere nei mercati esteri. Grazie poi alle attività promozionali portate avanti nelle varie fiere ed esposizioni permanenti in tutta la Polonia, le finestre FAKRO hanno iniziato a conquistarsi apprezzamenti e notorietà, non solo "in casa" ma anche all'estero. Dopo tre anni dalla fondazione dell'azienda, i primi clienti stranieri arrivarono di loro spontanea iniziativa, con il desiderio di avviare una collaborazione e lanciare la vendita delle nostre finestre nei loro paesi. La prima spedizione di finestre da tetto con il marchio FAKRO partì nel 1994, diretta nei Paesi Bassi e in Slovacchia. Entrammo così a far parte del mercato globale, decidendo da subito di intraprendere la strada dell'internazionalizzazione nel migliore dei modi: il passaggio più importante fu l'ottenimento di importanti certificazioni riguardanti i prodotti e, soprattutto, i processi produttivi. Inoltre, abbiamo consentito da subito ai nostri clienti stranieri un accesso diretto ai nostri prodotti, attraverso la predisposizione di rivenditori/grossisti esteri.

Quando ha capito che l’azienda poteva avere un grande futuro e quali i principi e i valori del suo percorso umano e della sua riuscita imprenditoriale?

Fin dal principio. Rendere FAKRO una vera e propria azienda globale è ciò che considero il mio più grande successo. In soli 20 anni, una piccola azienda di Nowy Sącz si è sviluppata in un gruppo di livello internazionale, che occupa la posizione di secondo player mondiale nel mercato delle finestre da tetto e che è leader a livello internazionale nella produzione di scale retrattili. Per avere successo, devi crederci, lavorare sodo, avere delle conoscenze e anche un pizzico di fortuna. Inoltre, bisogna avere la coerenza degli obiettivi, la capacità di affrontare le difficoltà e i rischi così diffusi nel business.

Quali sono stati, a suo avviso, i fattori alle fondamenta di una crescita tanto rapida?

Le persone sono sicuramente il nostro asset fondamentale; il valore aggiunto sono le loro idee innovative, le elevate competenze e il loro grande impegno. Il nostro staff è composto da persone che hanno passione per il proprio mestiere, persone per le quali il lavoro è una sfida e non una necessità. Un altro importante fattore è il reinvestimento del 100% dei guadagni nell'ulteriore sviluppo dell'azienda, un principio che abbiamo adottato sin dall'inizio.

Com’è riuscito, in così pochi anni, a riunire un gruppo di manager estremamente validi, in grado di condurre l’azienda alla scoperta e alla conquista dei più diversi mercati nel mondo?

Inizialmente, quando ancora tutto era allo stadio embrionale, la maggior parte delle decisioni veniva assunta dall'alto. In seguito, poiché il business cresceva di dimensioni, scelsi accuratamente manager e direttori, cercando di trasmettere loro i valori e i principi in cui credevo. Fu a loro quindi che delegai la responsabilità. Ciononostante, alcune decisioni le assumiamo ancora oggi in team. La cosa più importante è, la fiducia reciproca. So che l'azienda è gestita bene e che abbiamo professionisti eccellenti, e team ben coordinati. Il successo dell'azienda può poi essere attribuito anche ai nostri partner e ai costruttori di tetti – che raccomandano i nostri prodotti e ci consigliano per l'affidabilità – o ancora ai nostri clienti.

FAKRO è un'azienda fortemente industrializzata e tecnologicamente evoluta, in cui però molta rilevanza viene ancora attribuita alle lavorazioni manuali. Perché ritiene così importante l'apporto umano? Che ricadute ha questa scelta, sotto l'aspetto sociale?

Cerchiamo di mantenere un giusto equilibrio, in quanto vogliamo un lavoro sostenibile. Usiamo tecnologie produttive estremamente evolute, ma gran parte del processo è ancora nelle mani delle persone. La completa automazione della produzione comporterebbe delle ridondanze. In un'economia che cambia, la conoscenza e le attitudini dei lavoratori assumono grande importanza, divenendo un importante fattore competitivo.

 

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